Ciao, to check out my column “Cose da maschi” in Domani, where I write once a week once every other week about supposedly (or surprisingly!) masculine things through art, literature, video games, theory, anime, film, current events, and my own stuff, click here.

New things are out every (other) Wednesday Friday evening on the paper’s website, and at newsstands (in Italy) on Saturday mornings.


Cose da maschi è un inventario degli oggetti che definiscono (o destabilizzano) la differenza più difficile da immaginare come uno spettro, invece che una dualità: quella tra maschile e femminile. È un osservatorio sulla metà del cielo che ci è sempre parsa nota, dominante, standard, e intende rimapparne le costellazioni visitando sia pianeti familiari che sistemi remoti, mai raggiunti prima dai telescopi. Per capire cosa siano l’identità di genere, il patriarcato, persino il femminismo oggi bisogna interrogare la maschilità invece di darla per scontata. Dalle armi e automobili di plastica che mettiamo in mano ai bimbi agli smalti e collane dei cantanti che seguono su Tik Tok quando non li guardiamo, il catalogo delle cose ancora (o non più) maschili di quest’età fluida e immateriale racconta le fragilità di supereroi e leader carismatici, il potere di idoli mingherlini e soft boys, le aspirazioni e i sogni di chi lotta perché quella dei maschi diventi una tribù inclusiva e consapevole della propria mitologia.